Sunday, December 10, 2006

LA PIANA ENDOREICA DEL DRAGONE

Dalla relazione Aquino al link:
www.liceoimbriani.it/SettScie/Programmi/Aquino.doc

La conca del Dragone è una delle più ampie aree a deflusso endoreico esistenti nell'Appennino carbonatico meridionale.
Le sue acque di ruscellamento superficiale vengono smaltite da un unico inghiottitolo (Bocca dei Dragone) posto in diretta comunicazione con la falda di base dei monte Terminio.
Lo studio idrogeologico di quest'area è stato affrontato soprattutto per risolvere il problema dell'inquinamento della falda che alimenta le sorgenti di Cassano lrpino e Serino.
Il principale risultato finora raggiunto consiste nell' aver accertato che l'allagamento invernale della zona valliva non è da mettere in relazione con l' affioramento della piezometrica dei massiccio, così come ritenuto in precedenza, bensì con le scarse possibilità di assorbimento delle acque da parte dell'inghiottitoio.
Infatti, mentre le escursioni massime di falda misurate nei piezometri sono state molto contenute (circa 2 metri), nei fori prossimi all'inghiottitoio la piezometrica ha avuto oscillazioni dell'ordine dei 21 metri, tra il periodo di piena e quello di magra dell'anno 1980.
Inoltre, nel periodo di svuotamento dei lago e nei giorni immediatamente precedenti la comparsa dell'acqua nella piana, le oscillazioni dei livello piezometrico nei sondaggi sono risultate molto veloci.
Tale comportamento prova che i sondaggi effettuati si trovano nell'area interessata dal cono di assorbimento delle acque della Bocca dei Dragone.
In base alle suddette conoscenze, sono state avviate a concreta realizzazione alcune opere di sistemazione degli alvei montani, finalizzate alla riduzione dei quantitativi d'acqua che attualmente giungono all'inghiottitoio; sono state, inoltre, predisposte indagini di maggiore dettaglio per l'eventuale progettazione di opere che migliorino le condizioni di assorbimento dell'inghiottitoio. Si conta così di diminuire l'attuale carico inquinante, anche perché si eviterà, tra l'altro, il ristagno delle acque nella piana per lunghi periodi dell'anno (dai 5 ai 6 mesi).
Esistono ovviamente altri vantaggi non trascurabili, come la possibilità di recuperare all'agricoltura diverse centinaia di ettari di terreno che, nell'attuale equilibrio idrogeologico, subiscono allagamenti sistematici.
E', inoltre, evidente che il rinvenimento della falda a pochi metri dal piano di campagna apre prospettive nuove nella gestione delle risorse idriche dei massiccio dei Terminio.

Tra l'altro, si potrebbe risolvere integralmente il problema dell'irrigazione nella piana dei Dragone, utilizzando l'acquifero come serbatoio naturale di compenso ed incidendo in modo del tutto marginale sulle portate di magra delle sorgenti.
Prima di concludere questa breve rassegna dei problemi idrogeologici della piana dei Dragone, si deve sottolineare che, per effetto del terremoto del 23 novembre 1980, l'assorbimento delle acque attraverso l' inghiottitoio è migliorato.
Infatti, durante l'ultimo inverno sono stati osservati, in corrispondenza dell'inghiottitoio stesso, grossi vortici mai visti in precedenza.
Il fenomeno è probabilmente legato alla rimozione di una o più ostruzioni precedentemente esistenti nei condotto carsico collegato con l'inghiottitolo.
Ciò sembra essere confermato dai livelli di falda misurati nel piezometro, il quale è probabilmente ubicato nella zona di drenaggio legata al condotto.
Infatti, da gennaio 1980 a marzo 1981 le oscillazioni piezometriche sono state dell'ordine dei 2 metri; da aprile a giugno 1981 si è avuto un abbassamento di falda di oltre 40 metri; il livello più basso si è avuto il 26 ottobre 1981 e fino a maggio 1982 le oscillazioni di livello sono state ancora una volta dell'ordine dei 2 - 3 metri.

Tutta la fenomenologia osservata ha confermato la validità delle conclusioni dello studio precedentemente eseguito.
L'avvenuta riapertura del condotto consentirà, probabilmente, di evitare o di ridurre al minimo gli interventi inizialmente previsti per migliorare la capacità di assorbimento dell'inghiottitoio e dell'intero sistema carsico.
Per quanto concerne gli equilibri idrogeologici, è evidente che essi sono parzialmente cambiati rispetto al periodo anteriore ai terremoto.
Tra l'altro, è possibile che le acque dell'inghiottitoio e quelle sotterranee del margine meridionale della conca dei Dragone, che prima giungevano preferenzialmente alle sorgenti di Cassano Irpino, ora defluiscano più facilmente verso Serino.